giovedì 12 febbraio 2015

Questione di etichetta

Di ritorno dall'IPM Essen, Fiera internazionale per il florovivaismo, le considerazioni di certo non mancano. Per quel che riguarda le piante, le vere novità, intese come reali introduzioni di nuove specie, sono assenti.
Notevole come sempre invece, il miglioramento varietale di essenze esistenti, sia per le piante da esterno e ancora di più per le stagionali da fiore, in particolare Pelargoni, Surfinie, Hibiscus -rosa sinensis, Primule, Ciclamini e e quant'altro.
Kiwi Berry, Actinidia arguta
Per quanto concerne le specie da esterno è interessante notare un considerevole aumento di produttori o distributori di piante eduli, oltre che decorative. Sarà per effetto della crisi mondiale, o per lo slogan dell'imminente Expo 2015 "Nutrire il pianeta", ma anche i ricchi Nordeuropei cominciano a pensare che sia il caso di coltivare qualcosa che si possa anche mangiare, come dimostra anche l'incremento degli espositori esteri che si occupano di soli frutti. Si va dai noti mirtilli, lamponi, ribes, uva spina, a frutti meno noti, quali, ad esempio il Kiwi Berry, proposto come specie ricca di Vitamina C, di piccola taglia, coltivabile in cassetta e indiscutibile fonte di salute. Il Kiwi  Berry in effetti, altro non è che un miglioramento dell'Actinidia arguta, o anche Mini Kiwi, presente da molto tempo in Italia, ma nota solo a pochi amatori, dato che non era ancora stata pubblicizzata e nemmeno era provvista di etichetta così accattivante. 
Nuove etichette di rose rampicanti
Sempre in tema di etichette accattivanti, mi ha molto colpito quella ideata per la vendita di rose rampicanti: indubbiamente geniale, specie durante il periodo invernale, ma che, colore a parte, non fornisce all'utente, alla fine della giostra, un maggior numero di informazioni oltre a quelle schematiche del tipo "coltivare al sole, resistente al freddo, epoca di fioritura maggio-settembre, potare in inverno"  che si trovano anche su etichette di taglia mini e sicuramente meno costose. 
Ulteriore novità proposta da vari espositori è la serie "Hydrangea Music Collection":  7 varietà caratterizzate da colori diversi di Ortensie con fiore sferico, denominate con temi musicali: Blue Ballad, Blue Boogiewoogie, Deep Purple Dance, Pink Pop, Soft Pink Salsa, Purple Punk and Red Reggae e corredate naturalmente da una divertente etichetta a forma di chitarra.

Hydrangea Music Collection  Pink Pop 
Hydrangea Music Collection Red Reggae

 Una trovata commerciale di sicuro effetto, ma le piante, di per sè, non mi pare che abbiano caratteristiche diverse e inconfondibili che le differenziano da altre cultivar già presenti. Una volta tolta l'etichetta, possono essere scambiate o sostituite, per colore, forma, taglia, fogliame, con Hydrangee similari, ma sono altrettanto sicura che, una volta poste sui banchi di un Garden Center con questa confezione vengano acquistate più velocemente di altre senza nome e cognome.
Il punto è che noi siamo vivaisti produttori. Ben vengano le iniziative commerciali volte a informare i consumatori,  a far conoscere le qualità peculiari di una pianta, frutto di una lunga ricerca varietale e che si differenzia veramente dalle altre, per caratteristiche di bellezza, colore, forma, serbevolezza dei frutti o  robustezza. Mi piace meno invece vedere che anche le piante vengono trattate come se fossero oggetti, la cui confezione vale e diventa più importante del prodotto. Come dire...tutto fumo, ma di arrosto, alla fine, ce n'è poco. Mi chiedo se il consumatore finale, che al Garden center o al supermercato acquista il prodotto, è consapevole del fatto che sta pagando di più qualcosa, solo perchè  è corredata da una foto grande come un lenzuolo. E anche se si sofferma a guardare la buona conformazione della pianta o solamente la confezione con la quale viene proposta. Un'etichetta ci deve essere, ma essenzialmente per due funzioni, INFORMARE E CERTIFICARE: informare il consumatore delle caratteristiche della pianta, del colore del fiore, dell'epoca di fioritura (sia pur indicativa, in funzione ovviamente di altitudine e latitudine) delle esigenze colturali; certificare la varietà, particolarmente importante quando, come sarebbe buona norma, si acquista in inverno, in assenza di foglie e di fiori. Per questo è sufficiente scrivere, nella maniera più chiara e sintetica possibile, le nozioni che servono.
Tutto il resto a mio avviso, è affare da fioristi; il prodotto protagonista e sul quale stiamo investendo, è la pianta, non il fiocco di contorno. Sicuramente attraente per chi compra e gradito se si riceve in regalo, ma destinato inesorabilmente a marcire una volta posto a dimora all'aria aperta.

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