Di ritorno dall'IPM Essen, Fiera internazionale per il florovivaismo, le
considerazioni di certo non mancano. Per quel che riguarda le piante,
le vere novità, intese come reali introduzioni di nuove specie, sono
assenti.
Notevole come sempre invece, il miglioramento varietale di essenze
esistenti, sia per le piante da esterno e ancora di più per le
stagionali da fiore, in particolare Pelargoni, Surfinie, Hibiscus -rosa
sinensis, Primule, Ciclamini e e quant'altro.
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Kiwi Berry, Actinidia arguta |
Per quanto concerne le specie da esterno è interessante notare un
considerevole aumento di produttori o distributori di piante eduli,
oltre che decorative. Sarà per effetto della crisi mondiale, o per lo
slogan dell'imminente Expo 2015 "Nutrire il pianeta", ma anche i ricchi
Nordeuropei cominciano a pensare che sia il caso di coltivare qualcosa
che si possa anche mangiare, come dimostra anche l'incremento degli
espositori esteri che si occupano di soli frutti. Si va dai noti
mirtilli, lamponi, ribes, uva spina, a frutti meno noti, quali, ad
esempio il Kiwi Berry, proposto come specie ricca di Vitamina C, di
piccola taglia, coltivabile in cassetta e indiscutibile fonte di salute.
Il Kiwi Berry in effetti, altro non è che un miglioramento
dell'Actinidia arguta, o anche Mini Kiwi, presente da molto tempo in
Italia, ma nota solo a pochi amatori, dato che non era ancora stata
pubblicizzata e nemmeno era provvista di etichetta così accattivante.
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Nuove etichette di rose rampicanti |
Ulteriore novità proposta da vari espositori è la serie "Hydrangea Music
Collection": 7 varietà caratterizzate da colori diversi di Ortensie
con fiore sferico, denominate con temi musicali: Blue Ballad, Blue
Boogiewoogie, Deep Purple Dance, Pink Pop, Soft Pink Salsa, Purple Punk
and Red Reggae e corredate naturalmente da una divertente etichetta a
forma di chitarra.
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Hydrangea Music Collection Pink Pop |
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Hydrangea Music Collection Red Reggae |
Una trovata commerciale di sicuro effetto, ma le piante, di per sè, non mi pare che abbiano caratteristiche diverse e inconfondibili che le differenziano da altre cultivar già presenti. Una volta tolta l'etichetta, possono essere scambiate o sostituite, per colore, forma, taglia, fogliame, con Hydrangee similari, ma sono altrettanto sicura che, una volta poste sui banchi di un Garden Center con questa confezione vengano acquistate più velocemente di altre senza nome e cognome.
Il punto è che noi siamo vivaisti produttori. Ben vengano le iniziative commerciali volte a informare i consumatori, a far conoscere le qualità peculiari di una pianta, frutto di una lunga ricerca varietale e che si differenzia veramente dalle altre, per caratteristiche di bellezza, colore, forma, serbevolezza dei frutti o robustezza. Mi piace meno invece vedere che anche le piante vengono trattate come se fossero oggetti, la cui confezione vale e diventa più importante del prodotto. Come dire...tutto fumo, ma di arrosto, alla fine, ce n'è poco. Mi chiedo se il consumatore finale, che al Garden center o al supermercato acquista il prodotto, è consapevole del fatto che sta pagando di più qualcosa, solo perchè è corredata da una foto grande come un lenzuolo. E anche se si sofferma a guardare la buona conformazione della pianta o solamente la confezione con la quale viene proposta. Un'etichetta ci deve essere, ma essenzialmente per due funzioni, INFORMARE E CERTIFICARE: informare il consumatore delle caratteristiche della pianta, del colore del fiore, dell'epoca di fioritura (sia pur indicativa, in funzione ovviamente di altitudine e latitudine) delle esigenze colturali; certificare la varietà, particolarmente importante quando, come sarebbe buona norma, si acquista in inverno, in assenza di foglie e di fiori. Per questo è sufficiente scrivere, nella maniera più chiara e sintetica possibile, le nozioni che servono.
Tutto il resto a mio avviso, è affare da fioristi; il prodotto protagonista e sul quale stiamo investendo, è la pianta, non il fiocco di contorno. Sicuramente attraente per chi compra e gradito se si riceve in regalo, ma destinato inesorabilmente a marcire una volta posto a dimora all'aria aperta.
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