Per arrivare
a questo, l’agricoltura sinergica si attiene a quattro principi:
1. Non
lavorare la terra, niente aratura, né zappatura: il suolo è naturalmente
ricchissimo di organismi la cui attività, in seguito alle lavorazioni del suolo
e quindi alla sua ossigenazione, viene alterata. Rigirando il terreno, non
facciamo altro che interrompere l’azione combinata di essudati radicali,
residui organici e attività chimica di batteri, funghi e lombrichi, generando
uno squilibrio nutritivo. L’agricoltura tradizionale rimedia a tali carenze
applicando fertilizzanti e concimi di sintesi. L’effetto che si ottiene però è
solo temporaneo: le piante ne diventano dipendenti, il suolo si impoverisce
progressivamente e aumenta la possibilità di sviluppo di patogeni.
Noi non la lavoreremo!
2. Non
compattare il suolo: per far sì che i micro-ecosistemi presenti nel
sottosuolo abbiano la giusta areazione, non bisogna compattare il terreno; in
pratica, non va calpestato. Anche per questo nell’agricoltura sinergica vi è
una netta separazione fra terreno coltivato (fatto su bancali alti circa 40 cm)
e passaggi su cui si cammina.
Si fa fatica a camminarci sopra!
3. Non
concimare: la fertilizzazione avviene tramite copertura organica
permanente. Ricreiamo ciò che accade in natura: avete mai sollevato le foglie
cadute in un bosco? Sotto di esse la vita prolifera, la terra è scura e ricca.
Ma come fare nell’orto? Ci sono due modi:
- tramite una densa convivenza di piante, perenni e stagionali, a diversi stadi di crescita e con diverse caratteristiche. Non se ne estirpano le radici, ma restano nel suolo e si lasciano le foglie lì dove cadono. Anche le erbe spontanee hanno la loro utilità, aiutando a mantenere l’umidità del suolo (pacciamatura vivente);
- coprendo il terreno con paglia e altri materiali biodegradabili (pacciamatura secca, che svolge tante e importanti funzioni).
4. Piantare
in ogni aiuola almeno tre specie differenti di piante: per attivare
l’attività sinergica. Le piante si aiutano a vicenda, perciò piantiamo su ogni
bancale almeno :
- una leguminosa, che fissa nel suolo l’azoto (principale nutrimento delle piante) presente nell’aria
- una liliacea (aglio, cipolla, porro, etc..), che ha capacità anti-batteriche
- un ortaggio appartenente ad altre famiglie: combinati insieme, i vari ortaggi arricchiscono il suolo e creano biomassa, stando comunque attenti alle corrette consociazioni. Non vanno poi dimenticati i fiori, che non rendono solo bello l’orto, hanno anch’essi funzioni di protezione, ed erbe aromatiche, che, correttamente consociate, aumentano lo sviluppo e il sapori di alcuni ortaggi (pomodoro/basilico, per fare un esempio).
L'orto sinergico su parete verticale è esposta presso Outlet Sala Sport in via Garibaldi 22-Desio(MB)
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